FORTE DEI MARMI. A poco meno di una settimana dal fortunale della notte fra il 4 e il 5 marzo si può fare un più preciso bilancio dei danni riportati dal paese. Il 45%, all’incirca 4.000 delle abitazioni di Forte dei Marmi sono state lesionate, o dagli alberi caduti  o a causa dei tetti scoperchiati dal fortissimo vento. Tutti i quartieri sono stati colpiti, da Vittoria Apuana a  Roma Imperiale e poi Caranna, centro e anche la  Vaiana, seppure in modo minore.  I danni ai privati ammontano a circa 40 milioni di euro, senza contare il patrimonio arboreo. Attualmente, la Rete Enel è stata riattivata per un 60% e le squadre dei tecnici stanno lavorando senza sosta per completare i lavori di ripristino.  L’energia stata riattivata in via Melato,  parte di via Trento, di via Volta, di via Cavour, di via Versilia e di via B. Croce, in via Milano, via S. Elme, via Trieste e via Raffaelli. Rimangono in attesa via Canova, via Gramsci, via S. Camillo, via Viani e via Civitali.  In altre zone del paese il servizio è a macchia di leopardo, dato che la rete elettrica a volte  non coincide con quella stradale. Parallelamente, gli operai stanno procedendo allo sgombero delle strade, invase dai tronchi di alberi abbattuti. Un intervento che costa circa 25.000,00 euro al giorno. In totale,  il costo per il ripristino della viabilità e il trasporto del legname al punto di stoccaggio allestito con Ersu nell’area dell’ex colonie al confine con il Cinquale, si aggirerà  su 1 milione di euro. Oggi, martedì 10 marzo  sono in programma  interventi per il taglio delle piante, finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici e delle linee elettriche via Fratelli Barberi, via Trento, via Donati e via Volta. Sempre in termini di cifre, sono intorno ai 500 i pali della luce venuti giù, mentre i danni riportati dagli edifici comunali ammontano a circa 300.000 euro ai quali si devono aggiungere i 40.000,00 euro del Palasport di Vittoria Apuana, ancora inagibile. Inoltre, l’amministrazione comunale ha emesso un’ordinanza per la rimozione di manufatti di cemento- amianto di piccole dimensioni rinvenuti dai privati nelle loro proprietà, che devono sottostare ad una precisa procedura: i materiali devono essere rimossi interi, devono essere bagnati prima della rimozione, è vietato segarli o tagliarli e devono essere avvolti in teli di plastica. Lo smaltimento di materiale appartenente a privati è a loro carico. Chi invece si ritrova frammenti caduti da edifici esterni, dopo averli recuperati osservando le procedure di sicurezza (guanti monouso, mascherina e sacco in plastica) deve esporre il sacco ai confini della proprietà nei giorni e negli orari  che Ersu comunicherà per la raccolta su tutto il territorio comunale.

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ultimo aggiornamento: 10-03-2015


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